L’allarme siccità diventa permanente Po in forte calo, l’agricoltura soffre

Intervista al Direttore del Consorzio di bonifica Delta del Po Ing. Giancarlo Mantovani.

Da “Avvenire” domenica 18 giugno 2017

I grandi laghi alpini sotto del 60 per cento e la neve «già finita»

L’inchiesta Secondo l’Associazione Nazionale Bonifiche Italiane, «la disponibilità d’acqua nel Nord del Paese è praticamente dimezzata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno»

A detta degli esperti, le piogge degli ultimi giorni non hanno modificato lo scenario creato da mesi e mesi di siccità. Attualmente
la disponibilità media dei grandi laghi alpini è sotto del 60% e la copertura nevosa delle montagne lombarde è talmente esigua che lo Snow Water Equivalent, l’indice che definisce la quantità di acqua che si otterrebbe sciogliendo gli accumuli nevosi, si è azzerato…».
Questo scrivevamo nella primavera scorsa, a dimostrazione del fatto che la siccità è un fenomeno ormai strutturale. Ciò non significa che, ad ogni sussulto idrometrico del Po ci si trovi in allarme rosso: se nell’aprile del 2016 gli spessori di neve al suolo erano molto al di sotto della media degli ultimi 25 anni, tra ottobre e novembre abbiamo avuto delle precipitazioni sufficienti a rendere la situazione gestibile, sempre che Giove Pluvio adesso sia generoso.

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Delta del Po News Mese di Maggio 2017

E’ stata pubblicata la rivista Delta del Po News del mese di Maggio 2017.

E’ possibile leggerla nella sezione: Rassegna stampa a cura dell’ANBI Veneto (clicca qui)

In alternativa consultarla e sfogliarla cliccando qui 




Rischio alluvionale: lo temete? Rispondete ad un questionario dell’Università di Padova

Indagine sulla percezione del rischio e sul livello di preparazione ad affrontare eventi alluvionali

Il gruppo di ricerca del Dipartimento “Territorio e Sistemi Agro-Forestali” dell’Università degli Studi di Padova coordinato dal Professor Paolo Tarolli sta conducendo un’indagine per conoscere le opinioni e i comportamenti delle persone residenti in Veneto riguardo eventi alluvionali.

Questo questionario è stato redatto esclusivamente per finalità di ricerca scientifica. Non ha alcuna finalità collegata alla valutazione, di qualsiasi tipo, delle persone o alla commercializzazione di prodotti finanziari. I risultati saranno elaborati in forma anonima e nel rispetto del nuovo “Codice in materia di protezione dei dati personali” (D. Lgs. 196/03). Tutte le informazioni individuali saranno trattate in maniera aggregata, in modo tale da non essere in alcun modo riconducibili alla persona che ha compilato il questionario.

La ricerca si inserisce in un progetto che riveste grande importanza, il cui risultato potrà effettivamente essere di aiuto per una futura gestione sostenibile del nostro territorio.

Se desideri rispondere al questionario clicca qui



Le nutrie fanno crollare l’argine

Da “La voce di Rovigo” 25.05.2017 Il problema delle nutrie colpisce ancora: ieri mattina gli abitanti del Villaggio delle Rose si sono risvegliati con l’acqua sotto i piedi a causa di una falla nel canale di irrigazione dovuta ad una tana di nutrie.

Problemi seri a Scardovari. Ieri mattina gli abitanti del Villaggio delle Rose, parte più vecchia della frazione ittica, si sono risvegliati con l’acqua sotto ai piedi a causa di una falla nel canale di irrigazione per la coltivazione di riso, che ha provocato un allagamento nelle campagne vicino alle abitazioni.

Con tutta probabilità le nutrie hanno scavato una voragine in un tratto d’argine che è poi crollato di quattro metri, facendo uscire l’acqua da entrambe le sponde dello stesso ed allagando successivamente il Villaggio delle Rose. Foto e video giravano già dalle prime ore del mattino sui social network. Alta la preoccupazione per i residenti che si sono trovati con l’acqua alta quasi in casa.

Un cittadino alza la guardia: “Se capitava in un periodo piovoso a queste persone si allagavano le case”. Torna dunque puntuale il problema della nutrie che è stato affrontato più volte nello stesso comune di Porto Tolle, uno dei territori più a rischio. Al “castorino” è attribuita la colpa di danni ambientali, specie in un territorio “fragile” come il Delta del Po, in continuo cambiamento e sostenuto da argini, sempre più a rischio a causa delle gallerie scavate da questi roditori originari dal Sud America.

Ambientalisti a parte, il problema è davvero serio e coinvolge Province e Regioni i quali si rimpallano le competenze in materie di abbattimento diretto di nutrie catturate con la trappola. Lanciano l’allarme gli agricoltori per la sicurezza idraulica e i danni ambientali.

Per l’assessore all’Agricoltura, Valerio Gibin, “è un evento imprevedibile che dimostra come il rischio sia un’emergenza vera e propria del nostro territorio“. “C’è il rammarico che un allarme più volte ribadito si sia concretizzato”, aggiunge confermando massima attenzione al problema nutrie.

Il direttore del Consorzio Bonifica, Giancarlo Mantovani, così spiega l’accaduto: “Questa notte (l’altra notte per chi legge ndr) verso le 3 è ceduto un tratto di argine di quattro metri dovuto al 99 per cento alla presenza di una tana di nutria che non aveva dato nessuna avvisaglia. Questa mattina (ieri mattina per chi legge ndr) alle 7 abbiamo interrotto il flusso d’acqua e alle 10 abbiamo contenuto l’acqua dentro il canale.

Adesso stiamo ricostruendo l’argine. Fortunatamente non si sono allagate le abitazioni, ma solo qualche ettaro di terreno agricolo, cortili e il parco”. Sul posto sono intervenuti i geometri Stefano Cavallari e Gino Pizzoli del Consorzio Bonifica i quali hanno coordinato gli interventi. Successivamente è arrivato il vicesindaco Mirco Mancin per il confronto con i tecnici.




Si rompe l’argine di un canale: Scardovari si risveglia allagata

Da “Il Gazzettino” 25.05.2017 PORTO TOLLE – Spavento alle prime luci dell’alba a Scardovari, quando diversi abitanti del Villaggio delle Rose, quartiere del paese, si sono ritrovati acqua sul cancello di casa. La rottura dell’arginello che contiene un canale di irrigazione, il più importante della zona che porta acqua alle campagne e alle risaie, ha permesso la fuoriuscita di una grossa quantità d’acqua che ha procurato non pochi disagi agli abitanti del luogo. Il tutto e successo nella notte, l’intervento di chiusura della falla è stato fatto diverse ore dopo l’allarme, dato alle 5.30.




Nel Delta per toccare con mano la subsidenza

Da “ROVIGOOGGI.IT” 16 maggio 2017

Una giornata alla scoperta del Basso Polesine, ma anche dei danni che questo ha subito a causa dell’estrazione indiscriminata di idrocarburi, in un momento in cui questa tematica torna purtroppo attuale.

Giornata di studio promossa da Italia Nostra, ordini professionali e tanti altri per rendersi conto dei danni provocati al nostro ecosistema dalle estrazioni di idrocarburi

Rovigo – “L’impegno di Italia Nostra nella tutela del patrimonio culturale, storico, artistico e naturale del nostro Paese, continua dopo oltre 60 anni, e deve essere costantemente messo in atto a causa del grave stato di abbandono incuria e pericolo in cui numerosissimi Bene culturali versano ancora oggi”. Lo spiega la nota stampa con la quale l’associazione ambientalista dà notizia di un nuovo progetto.

“Proprio per testimoniare questo impegno diffuso su tutto il territorio nazionale grazie all’opera di 200 sezioni e migliaia di volontari – prosegue la comunicazione – viene proposta questa giornata nazionale dei Beni Comuni”.

Il consiglio direttivo di Italia Nostra di Rovigo, per questa prima “Giornata”, ha promosso, insieme agli ordini professionali degli Ingegneri e degli Architetti, al Collegio dei Geometri, al Consorzio di Bonifica Delta del Po e all’Istituto tecnico per geometri “A. Bernini” un evento dedicato al Delta del Po, per accendere un faro sui recenti sviluppi in merito alle estrazioni di idrocarburi.

“É una scelta emblematica – spiega la nota  per la caratterizzazione forte che esso imprime al nostro territorio non solo dal punto di vista paesaggistico ma anche culturale. Eppure a distanza di anni la sua protezione è ancora discussa, incerta, difficile. Il Governo, con la riforma della 394\91 (legge quadro sulle aree protette di cui fu padre il nostro Gianluigi Ceruti) ne discute il destino e con lo ‘Sblocca Italia’ sembra fare scelte che gli remano contro. Perciò vogliamo parlarne ancora una volta, dando seguito alla nostra vocazione che è quella di far conoscere”.

“L’evento è suddiviso in due giornate: nella prima giornata, il 13 maggio dalle 9 alle 13, si è tenuto a Rovigo un seminario tecnico scientifico sul tema della subsidenza derivante da estrazione di idrocarburi dal sottosuolo. Il seminario prevede l’intervento di illustri ricercatori e professionisti protagonisti nel campo. La seconda giornata, domenica 14 maggio, si è svolta direttamente nei luoghi che testimoniano l’avvenuto abbassamento del suolo e le sue conseguenze“.