Consorzio Delta del Po, previsionale contenuto

Da “La Voce di Rovigo” del 13.12.2018
TAGLIO DI PO Approvato il bilancio 2019, il presidente Tugnolo sottolinea il risparmio

TAGLIO DI PO – Come sempre, nel pieno rispetto dei termini di legge, l’assemblea del Consorzio di Bonifica Delta del Po ha approvato il bilancio di previsione nel quale sono rappresentate le entrate che saranno introitate e le spese che verranno sostenute nel 2019, con una contribuenza tra bonifica e irrigazione di 7.771.000 euro. Si tratta del penultimo bilancio di previsione per questa amministrazione e, se il 2018 rappresentava per l’amministra – zione del presidente Adriano Tugnolo, un bilancio incentrato sulla parola “risparmio”, il 2019 è caratterizzato da una particolare attenzione alla manutenzione delle rete di scolo e della rete irrigua con il minor impatto possibile sull’aumento della contribuenza, appena lo 0,9%. Il presidente Tugnolo ha infatti caratterizzato il bilancio di previsione 2019 contenendo in maniera importante l’aumento della di quanto incassato rispetto agli anni scorsi, ma nello stesso tempo riservando una straordinaria attenzione alla manutenzione del territorio attraverso l’impiego di maggiori risorse nei servizi e nell’impiego del personale stagionale e nella manutenzione dei mezzi consorziali. L’amministrazione del Consorzio di Bonifica Delta del Po ha fatto un grande sforzo negli ultimi quattro anni sul fronte finanziario attraverso un’ accurata gestione dei pagamenti e degli incassi tanto che, durante l’anno in corso, il Consorzio non ha mai utilizzato il fido con il tesoriere risparmiando l’intera somma di 25mila euro per interessi passivi messa a previsione a inizio anno. Lo sforzo economico che i consorziati hanno compiuto negli anni precedenti ha permesso di arrivare alla costruzione di un bilancio di previsione 2019 dove la previsione di entrata dalla Regione Veneto per “l’esercizio e la manutenzione degli impianti idrovori” è di appena 124mila euro contro importi superiori al milione di euro di pochi anni fa. Lo sforzo dei consorziati assume un peso ancora maggiore se si considera che la Regione del Veneto dal 2012 non ha più sostenuto la piccola contribuenza sotto i 16,53 euro. Il 2019 è anche il quarto anno della collaborazione del direttore, l’ingegnere Giancarlo Mantovani, con il Consorzio Adige Po di Rovigo. Tale collaborazione, grazie all’accordo fortemente voluto e siglato dai due presidenti dei Consorzi di Bonifica della provincia di Rovigo, Adriano Tugnolo e Mauro Visentin, costituisce un valore importante per entrambi i Consorzi creando delle opportunità che non sarebbero state alla portata dei due enti presi singolarmente e che si possono suddividere in due grandi tipologie, quella delle sinergie operative e quella delle sinergie finanziarie. Tale collaborazione si è inoltre estesa anche al settore Catasto e al settore Ragioneria dei due consorzi tramite rispettivamente il geometra Luca Milan e il dottor Andrea Vicentini. Le collaborazioni permettono ai due Consorzi di ridurre in maniera importante i costi del personale e nello stesso tempo creano delle fondamentali sinergie nella risoluzione delle problematiche comuni. Il presidente Tugnolo ha infine espresso apprezzamenti e ringraziamenti per tutti i componenti dell’assemblea consorziale che hanno contribuito fattivamente alla condivisione e all’approvazione del bilancio di previsione per il 2019 e anche a tutto il personale che ha operato per ottenere questo importante
risultato.




“Il sistema irriguo migliora sempre”

Da “la Voce di Rovigo” del 28/11/2018

Adriano Tugnolo: “Attenti alle esigenze degli agricoltori. Si è provveduto a manutenzioni e riparazioni”

“L’attività irrigua è stata come ogni anno attenta alle esigenze degli imprenditori agricoli, non dimenticando il risparmio idrico della risorsa e senza comunque diminuire l’efficienza dell’azione di distribuzione irrigua”. Così il presidente del Consorzio di bonifica Delta del Po, Adriano Tugnolo, che tira le somme della campagna irrigua appena trascorsa. “A parte il mercato che costringe i prezzi dei prodotti agricoli alla produzione a rimanere abbondantemente sotto i livelli minimi di sostentamento – dice Tugnolo – le produzioni per ettaro soprattutto dei seminativi sono rimaste nella norma anche per chi non ha effettuato l’irriga – zione strutturata e nemmeno quella di soccorso. Questo è stato possibile in quanto, ancorchè a fronte di un’estate torrida con irraggiamento solare elevato, le piogge hanno apportato beneficio irriguo alle coltivazioni cadendo in maggio e giugno da 50 a 80 millimetri con mediamente 5 giorni piovosi, così come in luglio ed agosto mentre a marzo le precipitazioni più insistenti avevano alimentato ed alzato il livello di falda dolce ricacciando la risalita capillare della falda salata”.
Adriano Tugnolo parla in particolare dei due fiumi che delimitano il Polesine. “Le portate di magra di Adige e Po non sono scese sotto i livelli di guardia se non saltuariamente. Soprattutto, per quanto riguarda l’Adige, le portate minime si sono riscontrate soprattutto il lunedì in
quanto nei fine settimana le centrali idroelettriche non producono energia elettrica ed immagazzinano l’acqua negli invasi creando problemi a valle”. Quindi, il Grande fiume. “Per quanto riguarda il Po, la costanza di eventi piovosi nel bacino imbrifero ha garantito sempre portate
superiori ai 600-700 mc/s a Pontelagoscuro, per cui il cuneo salino non ha impedito la derivazione della risorsa idrica dal fiume”. Ma Tugnolo spiega che “tutto quanto sopra descritto non sarebbe comunque servito se il consorzio non avesse provveduto per tempo alle necessità di manutenzione e riparazione della rete irrigua”. Già dal mese di febbraio infatti “il personale addetto è stato impegnato alle riparazioni delle tubazioni e delle canalette ammalorate per l’efficienta – mento del sistema ed alla verifica del perfetto funzionamento degli impianti di sollevamento”. “Pur con qualche lacuna localizzata ed in corso di soluzione aggiunge – il sistema irriguo migliora di anno in anno ed ogni anno si prepara ad affrontare gli eventi siccitosi e la risalita del cuneo salino non solo mettendo in opera le barriere antisale ma provvedendo anche, in caso di situazioni critiche, a prelevare l’acqua dai canali di scolo ed immetterla nella rete irrigua, evitando così di prelevare volumi di acqua dal fiume le cui colaticce dovrebbero poi esser espulse dal sistema di scolo risparmiando quindi energia elettrica”. Il presidente chiude con un ringraziamento: “Un ringraziamento particolare a tutto il personale del consorzio che, in modi diversi, ha reso possibile garantire il servizio irriguo anche a fronte di strutture obsolete e costante pericolo di risalita del cuneo salino.




Strategia d’area, ex ministro nel Delta

Da “La voce di Rovigo” del 22.10.2018

Contratto di Foce

L’economista Fabrizio Barca incontra oggi i primi cittadini dei comuni dell’Area interna. L’incontro ha un carattere istituzionale e tecnico. Presenti anche Regione e Ulss.

L’economista Fabrizio Barca, già ministro per la coesione territoriale dal 2011 al 2013, ideatore della Strategia nazionale aree interne (Snai) è oggi nel Delta del Po per incontrare i sindaci dei comuni dell’Area interna denominata Contratto di Foce (Comuni di Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina e Taglio di Po), in vista della fase conclusiva dell’iter di processo di elaborazione della Strategia d’Area.

“La Snai – spiega l’architetto Laura Mosca del coordinamento tecnico dell’Area interna – è una politica di coesione territoriale della presidenza del consiglio dei ministri, il cui obiettivo è garantire l’accesso a servizi di cittadinanza e lo sviluppo locale nei Comuni a rischio spopolamento, e il Contratto di Foce è una delle 72 aree interne del Paese in cui opera, per un totale di 1.077 Comuni e 2.072.718 abitanti”.

Fabrizio Barca, che aveva già incontrato i sindaci nel novembre 2015 al fine di verificare la presenza dei requisiti di ammissione alla Snai per il Delta del Po (allora in candidatura), accompagna oggi il comitato tecnico nazionale Aree interne coordinato da Sabrina Lucatelli e una delegazione di esperti e referenti sui principali ambiti tematici di intervento quali salute e sviluppo locale.

L’incontro, che ha un carattere esclusivamente istituzionale e tecnico, si svolgerà nella mattinata di oggi, con inizio fissato alle 9.30, al Consorzio di bonifica Delta del Po, a cui i sindaci hanno affidato il coordinamento tecnico dell’Area interna Contratto di foce.

Oltre alla delegazione ministeriale, saranno presenti anche la Regione del Veneto con alcuni dirigenti e funzionari afferenti ai temi in discussione e l’Ulss 5 Polesana per gli interventi programmati riguardanti nello specifico la salute.

È presente anche il Formez Pa (centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle pubbliche amministrazioni), per un aggiornamento sul nuovo assetto associazionistico dei Comuni dell’area, che dopo la sottoscrizione delle Convenzioni in gestione associata delle funzioni fondamentali di protezione civile e catasto, sono in procinto di approvare la terza convenzione inerente la “Gestione in forma associata della strategia dell’area interna “Contratto di foce Delta del Po” in fase di attuazione, costituzione del tavolo di coordinamento permanente dei sindaci e dell’ufficio di piano intercomunale dedicato”.

Quest’ultima convenzione sarà presentata nell’ambito della prima assemblea plenaria dei consigli comunali congiunti dell’area interna Contratto di foce-Delta del Po, prevista per le 17.30 di oggi al Palazzetto dello Sport di Porto Viro.




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Consorzio di bonifica Delta del Po, 20 milioni di euro d’opere

Da “La Voce di Rovigo” del 13.10.2018

In arrivo i fondi per gli interventi nel Collettore Padano Polesano a Porto Viro e nell’Isola di Ariano

Il ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo ha premiato la capacità della Regione e dei Consorzi di bonifica veneti di garantire la massima efficienza possibile alle infrastrutture di adduzione e distribuzione della risorsa idrica irrigua. Lo ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura e alla bonifica Giuseppe Pan illustrando ieri, nella sede di Avepa a Padova, opere, progetti e piano di investimenti insieme al presidente e al direttore di Anbi Veneto (Unione regionale dei Consorzi di bonifica) Giuseppe Romano e Andrea Crestani.

Delle 19 proposte progettuali ammesse a finanziamento nell’ambito degli investimenti in infrastrutture irrigue del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (Psrn) 2014-2020 ben sei Consorzi di bonifica veneti hanno visto riconosciute le loro proposte per la realizzazione di un totale di 11 interventi irrigui, per un contributo complessivo di quasi 91 milioni di euro.

Di questi, quasi 21 milioni di euro ricadranno in Basso Polesine, con tre progetti che coinvolgeranno Porto Viro e Ariano nel Polesine, grazie al Consorzio di bonifica Delta del Po. Si parte dai lavori di sistemazione del collettore Padano Polesano dalla conca di Volta Grimana alla chiavica emissaria per la sicurezza idraulica dell’unità territoriale di Porto Viro: si tratta del recupero e dell’ampliamento della capacità di invaso e di nuove opere di difesa idrogeologica dei canali e dei corsi d’acqua. Questo progetto costerà 2,5 milioni di euroAltri 950mila euro per lo stralcio funzionale sempre nella stessa area. Un progetto di 17 milioni e 17.580 euro, invece, riguarderà l’adeguamento della rete irrigua di distribuzione dell’Isola di Ariano al fine di economizzare le perdite d’acqua per filtrazione e ridurre le portate di prelievo. Verranno realizzati invasi multiobiettivo e nuovi interventi alle reti irrigue.

“Questo colloca il Veneto in prima posizione a livello nazionale, in quanto destinataria di un terzo dell’importo complessivo messo a bando attraverso un complicatissimo sistema di punteggi”, ha sottolineato Pan. “E’ stata particolarmente premiata – ha aggiunto – la capacità progettuale dimostrata dai Consorzi di bonifica veneti che, in pochissimo tempo, hanno presentato progetti esecutivi, già completamente istruiti per quanto riguarda le diverse autorizzazioni e ritenuti ammissibili al finanziamento, soprattutto per quanto attiene il risparmio della risorsa idrica”. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal presidente di Anbi Veneto, Romano. “I Consorzi di Bonifica veneti – ha detto – dimostrano di essere i più attivi ed efficienti anche nella capacità di recuperare finanziamenti. Basti pensare che, per quanto riguarda il Psrn sono stati presentati a livello nazionale 84 piani e dei 19 finanziati 6 sono piani dei consorzi del Veneto. Su 283 milioni di risorse disponibili, oltre 90 sono andati al Veneto per opere irrigue fondamentali”.




Senatori in campo per il Delta

Da “la Voce di Rovigo” del 5.10.2018

Sul tavolo, le istanze relative a costo dell’energia elettrica, consumo del suolo e deflusso ecologico

Una delegazione della Commissione agricoltura del Senato, guidata dal presidente, il trevigiano Gianpaolo Vallardi, ha incontrato in missione ufficiale i rappresentanti della bonifica del Veneto nel Delta del Po. La visita, svoltasi tra giovedì e ieri, si pone in continuità con il lavoro di Anbi Veneto, l’associazione dei Consorzi di bonifica, nel sensibilizzare le istituzioni nazionali sulle tematiche fondamentali per il territorio Veneto, tematiche che i Consorzi affrontano, con gran sforzo, quotidianamente. La scelta del Delta è motivata dal fatto che questo territorio si trova ad affrontare gran parte delle questioni fondamentali per la bonifica: sicurezza idraulica e irrigazione in primis, ma anche pianificazione ambientale (si pensi alla vivificazione della laguna), contrasto al cuneo salino e subsidenza.

Nello specifico le istanze dei Consorzi, per voce del presidente nazionale di Anbi Francesco Vincenzi, del presidente regionale Giuseppe Romano, e del direttore regionale Andrea Crestani, sono state tre: l’alto costo dell’energia elettrica per il funzionamento degli impianti idrovori, la necessità di una legge nazionale sul consumo del suolo e la necessità di una posizione forte in ambito europeo per la ridefinizione dei criteri del deflusso ecologico, contenuto nella direttiva comunitaria acque, che prevede limiti al prelievo idrico dai fiumi su criteri basati sulle portate dei corsi d’acqua del Nord Europa, ben diversi dai fiumi a carattere torrentizio tipici dell’Italia. La delegazione, composta oltre che da Vallardi, dal vicepresidente Giancarlo Serafini, dal segretario Francesco Mollame e dal consigliere parlamentare Giancarlo Salone, ha visitato le idrovore di Ca’ Dolfin e Ca’ Vendramin, successivamente ha potuto apprezzare, in barca, alcuni aspetti del delta del Po, osservando gli effetti della subsidenza nell’isola sommersa della Batteria e la barriera per il contrasto al cuneo salino sul Po di Tolle, all’altezza del porto di Scardovari.

A far da guida, il direttore dei Consorzi Delta del Po e Adige Po, Giancarlo Mantovani, e i presidenti dei due consorzi, rispettivamente Adriano Tugnolo e Mauro Visentin. “Siamo consapevoli delle sfide che la bonifica e l’agricoltura in generale si troveranno ad affrontare nei prossimi mesi, soprattutto in Europa, dove il governo intende farsi valere senza più atteggiamenti di sudditanza – ha affermato il presidente della Commissione agricoltura al Senato Gianpaolo Vallardi – Con il documento economico finanziario si aprirà una stagione di finanziamenti importanti, direi una sorta di rinascimento. La prossima settimana inoltre incardiniamo la legge sul consumo del suolo e la Pac (Politica agricola comune). Siamo inoltre consapevoli che uno dei temi fondamentali per la bonifica è il costo dell’energia elettrica necessaria per tenere attivi gli impianti. I Consorzi non possono pagare quanto un privato dato che a loro l’energia serve per tenere in sicurezza il territorio e chi lo abita; è un tema che qui in Veneto possiamo toccare direttamente con mano”.

“I Consorzi di bonifica proseguono nel lavoro di relazione con le istituzioni per sensibilizzarle sui temi della sicurezza idrogeologica, dell’irrigazione e più in generale, dell’ambiente – ha affermato il presidente di Anbi Veneto Giuseppe Romano – In particolare abbiamo fatto presente che i consorzi del Veneto, con quasi 30 milioni di euro di spesa per l’energia elettrica all’anno, sono equiparabili a industrie energivore ma non beneficiano di agevolazioni fiscali. L’energia elettrica è fondamentale per la sicurezza del territorio”. “Altro tema fondamentale è quello legato ai mutamenti climatici – aggiunge il presidente nazionale di Anbi Francesco Vincenzi – ci troviamo troppo spesso ad affrontare problemi legati all’eccesso o alla scarsità di precipitazioni. È una partita che si gioca sia sul fronte culturale sia sul fronte delle infrastrutture basti pensare che solo il 10 % dell’acqua piovana è trattenuto dagli invasi di montagna, il resto viene disperso in mare. Ma la sfida più grossa è quella culturale che va affrontata in Europa. Mi riferisco alla direttiva quadro acque scritta da paesi del Nord Europa senza tenere conto delle caratteristiche dei nostri fiumi e dei nostri torrenti”.