Idrovora Chiavica Emissaria | Due Consorzi, Due Archivi – Storia del Territorio

Idrovora  Chiavica Emissaria


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NOME: Chiavica Emissaria

LOCALITÀ: Porto Viro (Ro)

CONSORZIO ORIGINARIO DI APPARTENENZA: Consorzio della Bonifica Polesana (1890-1970)

DATA COSTRUZIONE CHIAVICA: 1896-1898

NOTE STORICHE:

In base al progetto di scavo del Collettore Padano Polesano (1889), a partire dal 1896 fu costruita allo sbocco in Po di Levante una grandiosa chiavica in muratura a cinque luci con porte mobili in ferro. Lo scopo del manufatto era duplice: permettere lo scarico naturale del Collettore ed impedire la risalita delle alte maree. Inoltre, la parte superiore fungeva da ponte stradale, a collegamento di Porto Levante e delle valli da pesca con gli abitati di Donada e Loreo. Il lavoro fu diretto dall’ing. Carlo Marchi.

Nonostante le regolari manutenzioni curate dal Consorzio, in capo a qualche decennio intemperie ed azione chimica delle acque saline avevano creato un pericoloso indebolimento delle parti lignee e la corrosione di quelle metalliche. C’era l’effettivo pericolo che le maree riuscissero a superare la barriera creata dalla chiavica ed era indispensabile un radicale restauro. Il lavoro venne effettuato fra il 1938 e il 1939 e comportò oltre alla sostituzione delle porte e il rinforzo della struttura anche il rifacimento del piano praticabile superiore.

Alla fine degli anni Cinquanta, il fenomeno di abbassamento del suolo e la conseguente tracimazione delle maree resero necessaria la sopraelevazione del manufatto, eseguita dall’impresa bresciana Sottovia su progetto 20 novembre 1958 e seguente perizia 15 ottobre 1959 a firma dell’ing. Gian Maria Siviero.

All’epoca, la situazione era stata aggravata dalle piogge e mareggiate dell’aprile 1958, per cui contemporaneamente fu progettato (15 giugno 1958) ed eseguito il vicino complesso idrovoro. Valutato come provvisorio, era costituito da un fabbricato destinato ad ospitare 20 elettropompe Pellizzari (fornite dal Ministero), cabina di trasformazione, manufatto in cemento armato per il superamento dell’argine destro del Po di Levante, fabbricato per la riserva termica e annessi. I lavori furono eseguiti dall’impresa Zilli a partire da settembre e già con l’11 novembre entrarono in funzione le prime cinque pompe montate dalle Officine Fregnan di Contarina.

Fra il 1964 e il 1965 si procedette alla stabilizzazione del manufatto idrovoro coi lavori per il collegamento di tutte le pompe, prima in parte alimentate da gruppi elettrogeni, alla rete elettrica nazionale e all’installazione di un trasformatore. In quella occasione si fecero anche opere murarie di adattamento del fabbricato e fu completata la casa del personale di macchina.

Con la costruzione della vicina idrovora e ancor più con quella successiva delle idrovore Botte Cavanella e Bresparola, poste a monte lungo il Collettore, la Chiavica Emissaria perse la sua funzione originaria e fu interclusa fra il 1972 e il 1974 in base al progetto 2 aprile 1970 (impresa Ferro di Rosolina). In seguito fu necessario adeguare anche il macchinario idrovoro alla nuova situazione.

 

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Progetto finanziato dalla Regione del Veneto – L.R. 5/09/1984 n. 50, art. 44 – DGRV n. 618 del 11 maggio 2021 e n.1411 del 12 ottobre 2021 – Decreto del Direttore della Direzione Beni Culturali e Sport n. 325 del 27.10.2021

Foto Alberto Bonatti