Idrovora di Ca’ Vendramin | Due Consorzi, Due Archivi – Storia del Territorio

Idrovora di Ca’ Vendramin | Due Consorzi, Due Archivi – Storia del Territorio

Idrovora di Ca’ Vendramin


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NOME: Idrovora di Ca’ Vendramin

LOCALITÀ: Ca’ Vendramin, Taglio di Po (Ro)

CONSORZIO ORIGINARIO DI APPARTENENZA: Consorzio agli Scoli dell’isola di Ariano poi Consorzio Idraulico dell’Isola di Ariano (1815-1929)

DATA COSTRUZIONE: 1900-1905

PROGETTISTI: Domenico Donzelli – Antonio Zecchettini

NOTE STORICHE:

Un primo elaborato per la bonifica meccanica dell’Isola di Ariano fu redatto dal Genio Civile di Rovigo nel 1886, in seguito alle richieste dei Comuni di Ariano, Corbola e Taglio di Po avanzate fin dal 1883. Un nuovo progetto generale fu compilato in data 15 novembre 1895 da Domenico Donzelli, ingegnere del Genio, ad esso l’ingegnere consorziale Antonio Zecchettini apportò importanti varianti per renderlo esecutivo. Nel suo complesso l’opera, che venne realizzata fra il 1900, data inizio dei lavori, e il 1916, data di ufficiale compimento, prevedeva la costruzione di una idrovora principale a Ca’ Vendramin e di due idrovore sussidiarie ad Argana e Cappellona.

A seguito del decreto ministeriale di autorizzazione (marzo 1900) iniziarono i primi lavori di prosciugamento, a partire dalla sistemazione della rete dei canali necessari a condurre l’acqua al nuovo impianto. I lavori di costruzione del fabbricato idrovoro principale furono appaltati all’impresa Luigi Medici di Roma e incominciarono il 13 settembre 1900 per essere collaudati nel novembre del 1905. Nell’edificazione vennero usati i mattoni fabbricati dalla Fornace Camisotti di S. Maria in Punta, mentre il montaggio delle parti meccaniche fu affidato all’Officina Meccanica Cordella di Adria. Vi furono istallate quattro pompe centrifughe Neville, che erano azionate da due gruppi di cinque caldaie ciascuno.

A servizio delle idrovore sussidiarie, fu costruito un generatore di corrente (su progetto di Zecchettini), fornito dalla AEG di Genova: Ca’ Vendramin fu infatti il primo impianto in Italia produttore di energia elettrica per il funzionamento di altri stabilimenti.

Nel 1921 si rese necessario un intervento di parziale di modifica con l’elettrificazione di due delle quattro pompe dell’impianto principale.

Fin dalla sua realizzazione, l’idrovora destava molto interesse ed era richiamo per tecnici italiani e stranieri, lodata ancora nel 1924 da una commissione di tecnici olandesi, nel 1925 l’opera fu presentata all’Esposizione di Napoli.

Rimase attiva fino alla fine degli anni Sessanta, quando fu definitivamente abbandonata perché resa inefficace dalla subsidenza (nel dicembre 1954 accertamenti tecnici stabilirono che lo stabilimento si era abbassato di 40 centimetri in 5 anni).

Il complesso di Ca’ Vendramin ha mantenuto sostanzialmente fino ad oggi la sua originaria struttura: un corpo centrale a doppia T, comprendente al suo interno officina e magazzino, l’alta ciminiera e le abitazioni per il personale di macchina.

Attualmente è sede del Museo Regionale della Bonifica, istituito con Delibera della giunta regionale n. 5471 17.10.1986, gestito dal 2010 dalla Fondazione Ca’ Vendramin appositamente costituita.

 

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Progetto finanziato dalla Regione del Veneto – L.R. 5/09/1984 n. 50, art. 44 – DGRV n. 618 del 11 maggio 2021 e n.1411 del 12 ottobre 2021 – Decreto del Direttore della Direzione Beni Culturali e Sport n. 325 del 27.10.2021

Foto Alberto Bonatti