Idrovora Vallesina | Due Consorzi, Due Archivi – Storia del Territorio

Idrovora Vallesina


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NOME: Idrovora Vallesina

LOCALITÀ: Porto Viro (Ro)

CONSORZIO ORIGINARIO DI APPARTENENZA: Consorzio per la Bonifica Polesana (1890-1970)

DATA COSTRUZIONE: 1894-1897

PROGETTISTI: ing. Carlo Veronese

NOTE STORICHE:

La bonifica meccanica dei terreni ricadenti nel comprensorio Acque Dolci di Contarina fu intrapresa dal Consorzio per la Bonifica Polesana contemporaneamente alla costruzione del Collettore Padano Polesano. I lavori erano indispensabili perché l’escavo del nuovo canale aveva soppresso le opere prima esistenti ed era quindi vitale istituire e mettere in funzione quanto prima le nuove macchine in destra e sinistra del Collettore stesso previste dal progetto 14.12.1889 (Sadocca e Vallesina).

I lavori relativi alla costruzione del fabbricato idrovoro e all’escavo del canale principale di sinistra (Vallesina), furono appaltati il 27.06.1894. Il fabbricato originario comprendeva la sala macchine e una sala per le caldaie in cui erano installate due motrici a vapore Wolf della potenza di 30 HP ciascuna; le due turbine entrarono in funzione nel 1897.

Nel 1912 i vecchi macchinari a vapore vennero smontati e venduti. Nel frattempo si eseguirono gli adattamenti necessari all’installazione di due motori diesel dal 80HP (Tosi) accoppiati a pompe centrifughe, in base al progetto 25.04.1911 (impresa Cattelan).

Aggregata alla Bonifica Polesana la tenuta Dossarello nel 1931, fu necessario far scolare per mezzo dell’idrovora Vallesina una parte di essa. Nel 1934 l’impresa S.A.C.A.I.M. effettuò l’ampliamento del fabbricato idrovoro per installare una nuova pompa ad elica e relativo motore elettrico (progetto G. Costato 08.07.1932): in aggiunta alla sala macchine, sul bacino di arrivo fu costruito un nuovo vano e vennero effettuati lavori accessori.

Nel 1959 il complesso era costituito ancora da fabbricato idrovoro, case di abitazione per il personale, magazzino e cisterna alla veneziana per la raccolta dell’acqua piovana e sua filtrazione.

In conseguenza all’abbassamento del suolo (calcolato in quell’anno in m. 1.70) l’impianto era diventato insufficiente e a rischio di crollo per le infiltrazioni subite dai muri perimetrali a causa della mutata pressione idrostatica. Si decise quindi di costruire un’idrovora provvisoria sul bacino di arrivo, per alloggiare 3 pompe ad elica Pellizzari, adattando il magazzino esistente ad alloggiamento del gruppo elettrogeno (progetto 18.06.1959, ing. G.M. Siviero). I lavori furono eseguiti dall’impresa Panizzo e le nuove macchine furono avviate il 13.10.1960.

Considerata inservibile, la vecchia idrovora venne a poco a poco smantellata e l’edificio antico assunse la sola funzione di cabina elettrica e magazzino. In seguito, il nuovo impianto fu ulteriormente potenziato con nuove elettropompe ampliando il recente fabbricato, costruendo nuova cabina elettrica e passerella per accesso all’impianto, e risezionando i canali (progetto G. Padoan 23.11.1976). Poco o nulla resta ormai dell’aspetto originario del sito.

 

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Progetto finanziato dalla Regione del Veneto – L.R. 5/09/1984  n. 50, art. 44 – DGRV n. 618 del 11 maggio 2021 e n.1411 del 12 ottobre 2021 – Decreto del Direttore della Direzione Beni Culturali e Sport n. 325 del 27.10.2021

Foto Alberto Bonatti