PSR RISULTATI 2021-2022
PROGETTO COLLETTIVO A CARATTERE AMBIENTALE (PRO.CO.)
“RETE INTERVENTI AMBIENTALI PER LO SVILUPPO RURALE DEL DELTA DEL PO”
– Ret.In.A.Del.Po –
RISULTATI 2021-2022
Durante il terzo anno di mantenimento 2021-2022, il sopralluogo e la registrazione dei dati acustici (bioacustica) sono stati eseguiti in tutti gli appezzamenti oggetto di intervento, ricompresi nel PROgetto Collettivo “RET.IN.A.DEL.PO – RETe INterventi Ambientali per lo sviluppo rurale del DELta del PO”.
I rilievi sono stati eseguiti nel mese di Aprile 2022 ed è stato possibile contattare 38 specie di uccelli, riportate nella tabella che segue. Per ogni specie sono individuati i vari livelli di protezione, sulla base di diverse normative, tra cui:
- Direttiva Uccelli 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici, all’interno della quale sono inseriti i seguenti allegati: Allegato I: specie per le quali sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat, per garantire la sopravvivenza e la riproduzione di dette specie nella loro area di distribuzione, Allegato II: specie le quali possono essere oggetto di atti di caccia nel quadro della legislazione nazionale. Allegato III: specie per le quali è ammessa la vendita, il trasporto per la vendita, la detenzione per la vendita nonché l’offerta in vendita degli uccelli vivi e degli uccelli morti, nonché di qualsiasi parte o prodotto ottenuti dagli uccelli, facilmente riconoscibili;
- Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa (Convenzione di Berna): Allegato II: specie animali strettamente protette, Allegato III: specie animale protetta e il cui sfruttamento non dovrà comprometterne la sopravvivenza;
- Convenzione sulle Specie Migratrici appartenenti alla fauna selvatica (Convenzione di Bonn): Allegato II: specie nei confronti della quale sono richiesti accordi internazionali per la sua conservazione e gestione.
- Lista Rossa italiana: Categoria NA “Non Applicabile”; EN “In Pericolo”, VU “Vulnerabile”, NT “Quasi Minacciato”, LC “A Minor Preoccupazione” e DD “Dati Insufficienti”.
Specie | Dir. 2009/147/CE | Conv. Berna | Conv. Bonn | Red List IT |
Airone cenerino (Ardea cinerea) | Allegato III | LC | ||
Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) | Allegato II | LC | ||
Airone rosso (Ardea purpurea) | Allegato I | Allegato III | Allegato II | LC |
Allodola (Alauda arvensis) | Allegato III | VU | ||
Ballerina bianca (Motacilla alba) | Allegato II | LC | ||
Beccamoschino (Cisticola juncidis) | Allegato II | Allegato II | LC | |
Capinera (Sylvia atricapilla) | Allegato II | Allegato II | LC | |
Cardellino (Carduelis carduelis) | Allegato II | NT | ||
Cinciallegra (Parus major) | Allegato II | LC | ||
Civetta (Athene noctua) | Allegato II | LC | ||
Colombaccio (Columba palumbus) | Allegato II/A; III/A | LC | ||
Cormorano (Phalacrocorax carbo) | Allegato III | LC | ||
Cornacchia grigia (Corvus cornix) | Allegato II/A | LC | ||
Cutrettola (Motacilla flava) | Allegato II | VU | ||
Fagiano (Phasianus colchicus) | Allegato III | NA | ||
Falco di palude (Circus aeruginosus) | Allegato I | Allegato II | Allegato II | VU |
Forapaglie (Acrocephalus schoenobaenus) | Allegato II | Allegato II | CR | |
Gabbiano corallino (Larus melanocephalus) | Allegato I | Allegato II | Allegato II | LC |
Gabbiano reale (Larus michahellis) | Allegato III | LC | ||
Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus) | Allegato III | LC | ||
Garzetta (Egretta garzetta) | Allegato I | Allegato II | LC | |
Gazza (Pica pica) | LC | |||
Germano reale (Anas platyrhynchos) | Allegato III | Allegato II | LC | |
Gheppio (Falco tinnunculus) | Allegato II | Allegato II | LC | |
Ghiandaia (Garrulus glandarius) | LC | |||
Marangone minore (Phalacrocorax pygmeus) | Allegato I | Allegato II | Allegato II | NT |
Merlo (Turdus merula) | Allegato II/B | Allegato III | Allegato II | LC |
Migliarino di palude (Emberiza schoeniclus) | Allegato II | NT | ||
Passera d’Italia (Passer italiae) | Allegato III | VU | ||
Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) | Allegato II | LC | ||
Piro piro culbianco (Oenanthe oenanthe) | Allegato II | Allegato II | ||
Poiana (Buteo buteo) | Allegato II | Allegato II | LC | |
Rondine (Hirundo rustica) | Allegato II | NT | ||
Storno (Sturnus vulgaris) | Allegato III | LC | ||
Tortora dal collare (Streptopelia decaocto) | Allegato II/B | Allegato III | LC | |
Upupa (Upupa epops) | Allegato II | LC | ||
Usignolo (Luscinia megarhynchos) | Allegato II | Allegato II | LC | |
Usignolo di fiume (Cettia cetti) | Allegato II | Allegato II | LC |
Analizzando l’avifauna elencata, osserviamo che le specie Airone rosso, Falco di palude, Garzetta, Gabbiano Corallino e Marangone Minore sono inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli – Direttiva 2009/147/CE, ovvero specie per cui, riportando un decremento nella popolazione e/o una riduzione dell’habitat, sono previste misure speciali di conservazione al fine di garantire la loro sopravvivenza e la loro riproduzione nell’area di distribuzione.
Nello specifico, la Garzetta (Egretta garzetta) è una specie che soffre la trasformazione dei luoghi di alimentazione e nidificazione, seppur sia inserita dal comitato Italiano dell’IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) nel livello di “minor preoccupazione”. E’ una specie tipica di cave e zone umide, zone lagunari e valli da pesca; frequenta anche la campagna con canali, fiumi e corsi d’acqua delle più svariate dimensioni. Nidifica in boschi igrofili ripariali (come ontaneti o saliceti). L’ultimo rapporto sugli uccelli nidificanti in Europa fornisce dati sulla distribuzione della specie, riportando un aumento del 38,9%. L’area del delta del Po viene segnalata come area di riproduzione storica per la nostra penisola.
L’Airone rosso (Ardea purpurea) viene segnalato dal comitato Italiano dell’IUCN come specie inserita in lista rossa con livello di minor preoccupazione. La popolazione italiana nidificante di questa specie migratrice è stimata in 2.268 coppie ed ha avuto un notevole incremento dagli anni ’70 che sembra essersi stabilizzato dal 2000 ad oggi. In base all’ultimo rapporto sugli uccelli nidificanti in Europa, la distribuzione della specie viene data in aumento del 8,5%. Anche per questa specie, l’area del delta del Po viene segnalata come area di riproduzione storica per la nostra penisola. La specie può essere soggetta a numerosi fattori limitanti quali il disturbo antropico nei siti di nidificazione, il degrado e la riduzione delle zone idonee all’alimentazione nonché la presenza della nutria, che può causare un impatto negativo sulla specie a causa dell’alterazione del canneto.
Per quanto concerne il Falco di palude (Circus aeruginosus), il suo habitat è rappresentato da zone umide estese ed aperte, con densa copertura di vegetazione emersa, come canneti, tifeti o altri strati erbacei alti. Preferisce acque lentiche, dolci o salmastre. Il nido è posto sul terreno, spesso in zone parzialmente sommerse, e nascosto nella fitta vegetazione. Dopo un lungo periodo di persecuzione e il bando dei pesticidi clororganici, la specie registra adesso un favorevole status di conservazione in Europa, l’ultimo rapporto dell’European Bird Census Council riporta un aumento della distribuzione della specie a livello Europeo. Le maggiori minacce provengono probabilmente dalle operazioni di bonifica e dagli abbattimenti illegali.
Le problematiche legate allo status di conservazione sfavorevole del Gabbiano corallino sono da ricercare nella trasformazione dell’habitat di nidificazione e alimentazione. La specie in Italia nidifica solamente in tre regioni ed è ancora in fase di espansione territoriale.
La popolazione italiana non raggiunge le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione, ridotto numero di individui maturi e areale ristretto) e viene pertanto classificata a Minore Preoccupazione (LC).
Il Veneto risulta un’area di rilevo nazionale dove nidifica il 56% della popolazione Italiana, con un aumento marcato (+211%). Questo incremento può essere collegato anche all’importanza di siti semi-artificiali quali le valli da pesca e da caccia, come testimoniato le ingenti popolazioni di gabbiano corallino presenti.
Il Marangone minore (Phalacrocorax pygmeus) è il più piccolo delle tre specie di cormorani che vivono in Italia ed in Europa. La nidificazione sul territorio di competenza del Consorzio di bonifica Delta del Po è considerata certa.
La problematica maggiore del cattivo stato di conservazione in Italia riguarda i siti adatti all’insediamento di colonie e dormitori che sono generalmente rari. Il Marangone minore seleziona ambienti allagati con boschetti e macchie di vegetazione igrofila, circondati da aree di alimentazione sufficientemente estese e protetti da disturbo antropico e predatori terrestri. Per quanto riguarda la specie è presente a livello nazionale un Piano di Azione del Ministero della Transizione Ecologica, attivo dal 2013.
(https://ebba2.info/maps/species/Microcarbo-pygmaeus/ebba2/breeding/)
Un’altra specie, importante da segnalare e tutelare, è la Passera d’Italia; la sua popolazione è infatti considerata in netto calo (-47% su l’intero territorio nazionale nel periodo 2000-2010) e con cattivo stato di conservazione. Il più completo inventario del rischio di estinzione delle specie a livello globale, la lista Rossa IUCN, definisce la Passera d’Italia specie vulnerabile. Il trend della popolazione nidificante in Italia, fornito dall’aggiornamento del Farmland Bird Index (FBI) per la Rete Rurale Nazionale 2020, mostra una diminuzione del -7,96% ± 0,64 (https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/22311). In base all’ultimo rapporto sugli uccelli nidificanti in Europa, la distribuzione della specie viene data in aumento del 2,8%.
Nelle zone rurali le cause della sua diminuzione sono state imputate alle trasformazioni ed all’intensificazione delle pratiche agricole, nonché all’utilizzo di pesticidi che hanno sensibilmente ridotto la disponibilità alimentare. L’andamento negativo della popolazione è influenzato anche dalla predazione da parte della Gazza e del Gatto domestico (Felis catus), e la diminuzione dei siti riproduttivi a causa della moderna architettura.
Infine si evidenzia la presenza di Allodola (Alauda arvensis) (VU), Ballerina bianca (Motacilla alba) (LC) e Cutrettola (Motacilla flava cinereocapilla) (VU) che, costruendo i propri nidi al suolo e tra le fasce erbacee, possono usufruire delle fasce circostanti gli impianti per la loro riproduzione.
Per queste specie, l’andamento di popolazione del Farmland Bird Index regionale in Veneto appare significativo e in diminuzione, in particolare per l’Allodola è pari a -8,26 ± 0,79, per la Ballerina Bianca -2,34 ± 0,93 e per la Cutrettola -3,62 ± 0,81. Nonostante queste specie non siano inserite tra le specie elencate dalla direttiva Uccelli per cui sono previste misure speciali di conservazione, è necessario porre particolare attenzione alla loro presenza sul territorio.
Componente entomologica
Nel corso dei sopralluoghi, particolare attenzione è stata dedicata anche all’entomofauna legata alle fasce erbacee e all’ambiente acquatico del reticolo idraulico minore riqualificato. Sono state identificate numerose e diverse specie di lepidotteri (Figura 15): Coenonympha pamphilus, Colias crocea, Vanessa atalanta, Polyommatus icarus, Gonepteryx rhamni, Pieris rapae, Macroglossum stellatarum, Melitaea phoebe, Papilio machaon. Si tratta di specie perlopiù comuni e non soggette a specifica tutela ma la loro presenza è comunque rilevante grazie al ruolo di impollinatori che esse svolgono. Inoltre ciò testimonia la corretta gestione ecosostenibile degli impianti poiché, se la face erbacee fossero soggette a continui e ripetuti sfalci, non consentirebbero lo sviluppo di larve e pupe. Ruolo fondamentale per l’impollinazione è dato anche agli esemplari di Apis mellifera e Bombi che spesso si incontrano in prossimità degli interventi, e coleotteri quali per esempio Oedemera nobilis.
Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020
Organismo responsabile dell’informazione: Consorzio di Bonifica Delta del Po
Autorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione AdG FEASR Parchi e Foreste